Fuori dallo stagno!

Ho capito di essere diventato grande. L'ho capito da due cose. Primo, al posto della coda mi sono comparse le zampe, secondo la mia amica Sara mi ha detto che posso andare in giro da solo. Mi ha dato il permesso, capite? E allora ho deciso di fare un salto, veloce, fuori dallo stagno e cominciare a viaggiare. Ora che Sara non ha più bisogno di me, ora che ho anche le zampe per camminare...beh...restare fermi non è possibile!!!
Dovete sapere che discendo da una famiglia di ex girini esploratori. Hanno raggiunto posti talmente lontani che non sono più riusciti a tornare indietro. Ma a me questo non capiterà...Tra me e Sara c'è una specie di elastico invisibile. Posso trovarmi in qualunque punto dell'universo e della galassia cosmica. Ma se decido di tornare, quella molla è capace di riportarmi comunque vicino a lei. E non è forse la bellezza del ritorno il vero motivo per cui cominciamo a viaggiare??
Sono felice. Preparo la rana-borsa. Vi mando una cartolina per ogni posto così sapete dove sono.
Rino

domenica 16 maggio 2010

All'avventura tra Vienna e Bratislava


Lo spirito dell’avventura mi ha completamente conquistato così, in preda all’euforia, ho deciso di fare una lunga esplorazione. Ho dovuto affidarmi a mongolfiere, bus, aerei e passaggi a bordo di amici incontrati lungo la strada. Ma andiamo con ordine.

Il Petruzzelli mi ha affascinato, chissà quanti posti altrettanto belli ci sono al mondo! Così ho pensato di consultare una cartina, vediamo: i grandi laghi al momento li lascio stare, con Sara ho sempre vissuto al caldo… Ecco! Devo andare dove fa più fresco: parto per Bratislava e poi faccio un salto a Vienna, ho sentito dire che sia bellissima!


Alle 5 del mattino le mie zampette sono ancora addormentate, ma riesco a salire sul bus, timbrare il biglietto come ho visto fare a Sara tante volte, sedermi e aspettare di arrivare in aeroporto: ho paura ma anche tanta voglia di volare. Facendomi largo tra la folla raggiungo la mia postazione, allaccio le cinture e via, si parte! Non ci posso credere, non salto, non corro, non volo eppure sto viaggiano nel cielo, diventando tutt’uno con le nubi di panna. Da quassù tutto sembra più piccolo e lontano, ma è emozionante. Mi tremano le zampe!


Dopo meno di 2 ore arrivo a destinazione. Non è facile scegliere e imboccare la strada giusta, uffy, ho bisogno di Sara! Calma, respira piano Rino e ce la farai. Ehi, certo che sono proprio bravo, mi sono lasciato guidare dall’istinto, dalla voglia di esplorare senza avere mete e posso dire di avere un fiuto eccellente. Sì perché sono arrivato dritto dritto nel regno del divertimento viennese, il Prater. Trenini di ottone, montagne russe, carion, bambole, burattini… mondo girino, mi gira la testa!


Troppe emozioni, ho bisogno di rilassarmi e avere una prospettiva dall’alto: ci ho preso gusto! E per farlo con calma salgo sulla ruota panoramica, la più antica d’Europa. Wow, ho un nodo in gola! Vedo infinite distese di prati verdi e luminosi come me, il Danubio che bagna gran parte della città, alti, maestosi e regali palazzi che invadono l’intero territorio, chiese e cattedrali gotiche che salgono verso il cielo. Ok, è ora di scendere e vedere tutto da vicino.


I palazzoni che ho visto dall’alto, da vicino non riesco nemmeno ad abbracciarli tutti con lo sguardo: Schönbrunn, residenza estiva della principessa Sissi attorniata da svariati ettari di giardini labirintici, e quella invernale, Hofburg, i teatri dai quali si sentono le note di Mozart. Per fortuna incontro una ragazza italiana, così gentile da prendermi in braccio e farmi vedere da una prospettiva più alta… un po’ più alta, la cattedrale gotica di S. Stefano. Sono sbalordito, è affascinante e inquietante al tempo stesso perché è maestosa e altissima, è grigia e scura ma ha il tetto ricoperto di maioliche colorate.


Dopo aver scambiato qualche chiacchiera con la ragazza che, pensate, è dello stesso paese di Sara ma non la conosce, ringrazio e decido di fare un girino… ma cosa avete capito!? Decido di distendere le mie zampe e andare in giro per Vienna. Certo che il suo glorioso passato traspira da ogni angolo, e pensare che tra questi palazzi si sono decise le sorti e le strategie d’Europa ancora una volta mi dà i brividi. In fondo è facile capire perché i viennesi vadano tanto fieri della loro città, anche se sembrano tutti così seriosi, bho. Guarda! Fantastico, trovo per caso una piazza, la Karlsplatz, e pensate, al centro c’è dell’acqua, è praticamente uno stagno in città! Il richiamo della natura è irresistibile, devo avvicinarmi e sedermi lì vicino, anche questo devo immortalarlo, cheese!


Mondo girino come sono emozionato! Mi merito una golosa pausa, come tutti quelli che sono seduti, ovunque a mangiare. Hanno tutti un viso felice e chiudono gli occhi quando portano alla bocca la forchettina. Scusa cameriere, voglio anch’io quello che mangiano loro, grazie! Mmmmhhhhh! Ma è la strafamosa Sacher Torte! La ricetta per prepararla è super segretissima, ma io ho scoperto qualcosa: c’è un soffice pan di spagna al cacao, tanta cioccolata fondente e la marmellata di pesche, no no, di albicocca… mi sa tanto che è questo il vero mistero. Ne mangerò tanta per scoprirlo.


Oggi ho avuto tante emozioni, è ora che cerchi un posto per rilassare le mie stanche zampe. Vediamo un po’, ecco, c’è un posto carino a Bratislava che è a un’ora da qui. C’è scritto: “Ostello nella zona centrale della città, camera economica, tanti ragazzi simpatici e originali, mongolfiere colorate in camera…”. Mongolfiere in camera? Ok, la prendo! Ma dai, è tutto vero! La luce di una lampada rotonda vicino a un cielo terso in cui volano le mongolfiere mi ipnotizza, porto in camera un po’ di mondo lì fuori e anche questo voglio vederlo dall’alto e salgo sull’unica mongolfiera che non si è bloccata sulla parete di cielo ma è volata su, fino al soffitto. Faccio un meritato pisolino.


Buongiorno a tutti! Ho proprio voglia di vagare per le strade di questa città in movimento, giovane e ricca di stimoli, che vuole crescere e dimenticare il suo turbolento passato, in giro ci sono palazzoni fatiscenti e statue inquietanti che lo ricordano. Eppure ci sono anche cose curiose, mi avvicino per vederci chiaro. Ma tu guarda! C’è un uomo di bronzo che salta fuori dal tombino, come me quando sono saltato dallo stagno anche lui è felice, gli dico che fa bene, magari ci vediamo in giro! E quello? Forse si sta riposando dopo un lungo viaggio, ha scelto di appoggiarsi a una panchina. Mi fa salire sul suo cappello e mi illustra le bellezze di Bratislava: palazzi colorati con i tetti spioventi, una chiesa azzurra che sembra soffice come panna, il castello che sovrasta la città. Qual è la strada per arrivarci? Ok grazie, ci vado subito!



Uffy uffy, che salitaccia, non ce la farò mai. E invece sì! Anche qui, come a Vienna, incontro qualcuno così gentile da aiutarmi. Questa volta è un ragazzo alto alto con tanti capelli scuri, però ha gli occhi dolci e buoni così mi fido di lui. Che bello! Mi dà un passaggio portandomi sulla sua sacca, così sto comodo e guardo tutto ciò che mi circonda ancora una volta dall’alto.


Il castello di Bratislava è molto grande, tanto verde lo circonda, ma non sono riuscito a vederlo tutto perché mi hanno spiegato che lo stanno sistemando, spero di tornarci un’altra volta per vederlo meglio. Adesso scelgo uno dei tanti parchi e mi rilasso. Guarda, c’è una lepre! E tanti arbusti, e gente che gioca a frisbee, a palla, corre, mangia, legge, studia, mi gira la testa. Cerco il ramo con foglie verdi che più verdi non si può e resto lì, con negli occhi l’incanto di una terra grandiosa e gioiosa, pulita e dinamica, che ha spazi per sognare e pensare nuovi mondi da realizzare.

giovedì 13 maggio 2010

La mia prima uscita: il Petruzzelli


La mia prima uscita!
Che pauraaa!!!!
GUARDATE COM'E' INQUIETANTE QUELL'UOMOOOO LI DIETROOO!!!!
bbrrrrrr